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Il XX secolo

Subito dopo la morte dell' ultimo rettore, don Gaetano Lioy Lupis, avvenuta all' età di 90 anni il 14 novembre del 1920, il Ricevitore del Registro della sede di Molfetta, per ingiunzione dell' autorità superiore competente si fece premura di procedere come per legge alla presa di possesso di tutti i beni formanti il beneficio laicale e chiuse la chiesa per impedire l' accesso e l' esercizio del culto. Ciò avvenne mentre era Vescovo di Molfetta Mons. Giovanni Iacono. Iniziarono così le pratiche dei due pretendenti alla successione del Lioy Lupis, quanto alla rettoria della chiesa in persona del sostituto canonico sagrista Francesco Samarelli e del professor Sebastiano Porcelli, adoperandosi ambedue con rara solerzia, sia presso l' autorità ecclesiastica, sia presso il Governo, per riuscire nell' intento.
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-------. Monsignor Giovanni Iacono
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..... Allo scopo non furono risparmiate le influenze di personaggi distanti dal ceto laicale, e ripetuti viaggi a Roma. Stavano così le cose quando il predetto mons. Iacono, con apposita autorizzazione della Santa Sede, prendeva un necessario riposo, a seguito di una infermità, e si ritirò a tempo indeterminato nella sua città nativa, Ragusa di Siracusa. A sostituirlo nel regime della Diocesi fu nominato l' Amministratore Apostolico con pieni poteri nella persona di monsignor Agostino Migliore, Vescovo di Monopoli, con Decreto della S. C. Concistoriale in data 24 novembre 1920. L' eccellentissimo monsignor Migliore con un ardore unico, piuttosto che raro, prese a riordinare le cose tutte di questa Diocesi e, come l' urgenza esigeva, anche a dare un assetto regolarare alla controversia della chiesa del Purgatorio.
..... La controversia in parola non era semplice, o facile, ma complessa ed ardua; giacchè si trattava di impegnare un litigio col Governo ed un altro con i predetti Samarelli e Porcelli, che vantavano diritto per motivi diversi all' ufficio di Rettore. Lunga e penosa fu la pratica svolta col Governo, facendo osservare, innanzi altra cosa, alla direzione del fondo per il culto che malamente si era opposto il Ricevitore procedendo alla chiusura della Chiesa; giacchè se aveva diritto di vincolare il beneficio, nessuna autorità l' assisteva riguardo la chiesa; la quale, come luogo esclusivamente addetto al culto divino cadeva di per sè unicamente ed assolutamente sotto l' immediata giurisdizione del Vescovo. Chiarita la prima vertenza, monsignor Migliore fece presente al Ministro di Grazia e Giustizia che la designazione del Rettore di detta chiesa non poteva farsi che dalla competente autorità ecclesiastica, e che perciò la nomina fatta dal Governo, nella persona del sagrista Francesco samarelli, doveva considersrsi non valida e priva d' effetto. Dopo un lungo carteggio col Dicastero di Roma e parecchi incontri con l' Intendenza di Finanza di Bari, si riuscì esaurientemente alla ratifica di queste due conclusioni; ovvero che la chiesa fosse ceduta interamente all' Ordinario Diocesano con la clausola delle spettanze della Confraternita della Morte e che la designazione del Rettore fatta dal Governo fosse considerata come non avvenuta, attribuendosi al Vescovo ogni diritto di nomina all' oggetto. Restava solo da risolvere la vertenza con i due ecclesiastici, che mettevano in mostra ragioni di diritto alla rettoria della chiesa. Alle dichiarazioni precise, formali e categoriche di monsignor Migliore, uno dei contendenti, il prof. Porcelli, abbandonò la pratica sottomettendosi lodevolmente al disposto canonico del legittimo superiore, nonostante che per molti anni avesse prestato servizio gratuito in detta chiesa in qualità di sostituto del Rettore e di Padre Spirituale della Confraternita della Morte. Non così il reverendo Samarelli, il quale giovandosi d' influenze locali e di speciali relazioni col personale del Ministero di Grazia e Giustizia, si ostinò a rivendicare a sè per diritto la rettoria della chiesa del Purgatorio. Agli atti ripetuti ed energici del sostituto sagrista Francesco Samarelli occorse una più risoluta energia di monsignor Migliore, il quale ex informata conscientia lanciò contro di lui la sospensione della Messa. Questo provvedimento fruttò la immediata sottomissione del Samarelli e la piena adesione agli ordini superiori. All' atto lodevole del samarelli al Vescovo, monsignor Migliore lo riabilitò, e al Capitolo che usò del suo meglio per ridurre il sostituto sagrista all' obbedienza verso il superiore, rispose con ossequioso riguardo nominando rettore della chiesa del Purgatorio la prima dignità Capitolare nella persona dell' Arcidiacono Felice Carabellese. Monsignor Migliore si recò in visita in questa chiesa il 13 aprile del 1921. Per la cronaca: monsignor Giovanni Iacono fu trasferito a Caltanissetta il 18 dicembre del 1920, mentre nuovo vescovo della diocesi (Molfetta, Giovinazzo e Terlizzi), il 20 settembre del 1921, divenne mons. Pasquale Gioia.
..... Il 9 marzo del 1927, il vescovo Gioia visitò la chiesa del Purgatorio. In tale occasione dispose di togliere un piccolo quadro con l' originale del vescovo de Marinis (1667). Inoltre, il vescovo fece notare che la Confraternita della Morte avrebbe dovuto concorrere ai restauri della chiesa pagando un terzo delle opere. Il Priore seduta stante accettò ma si riservò di informare i confratelli di tale richiesta.
..... Il 23 luglio del 1940, in occasione della visita di monsignor Achille Salvucci, fu disposto che la nicchia di San Benedetto doveva essere spostata e collocata a lato dell' altare di San Francesco da Paola e che la pietra sepolcrale di Vespasiano Volpicella doveva essere adattata nel muro presso la pila d' acqua santa, sotto l' organo entrando a destra.
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- Il testo è a cura di Corrado Pisani.
N.B. - Tutte le foto sono proprietà esclusiva dell' autore dott. Franco Stanzione ed è vietato riprodurle senza il suo consenso e/o omettendo di citarne la fonte.

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