..... Il 17 giugno del 1801 furono rogati i capitoli matrimoniali tra il cavaliere gerosolimitano Pietro Lupis e Maria Concetta Capaccio, figlia del Colonnello Nicola Capaccio di Trani.
..... La legge del 15 marzo 1807, nr. 66, «con cui si aboliscono le sostituzioni fedecommessarie» stabilì che «le sostituzioni fedecommessarie di qualunque natura sono abolite, ed i beni a quelle soggetti saranno goduti come beni liberi dagli attuali gravati [intendi: possessori], ...». La legge del seguente 18 giugno, nr. 161, stabilì che nell’ abolizione dei fideicommessi rientravano anche «legati pij, cappellanie laicali ...». Ciò consentì alla famiglia Lupis di fare propri alcuni beni giàsottoposti al legato pio della chiesa del Purgatorio.
..... Il 14 settembre 1811 morì, senza alcun testamento, l’ abate Nicolò Antonio Lupis. Il seguente 7 ottobre, Pietro Lupis nominò per rettore della cappellania di S. Maria Consolatrice degli Afflitti il canonico Ignazio di Lonardo Pansini. Il Tribunale di Prima Istanza di Trani, con sentenza del 16 novembre 1811, dichiarò a favore di Pietro Lupis la spettanza del legato pio e di sua proprietà i beni ad esso annessi.
..... Il 15 novembre 1812 morì Pietro Lupis. Per testamento del 10 novembre 1812, rogato dal notaio Michele Minutillo, nominò eredi le sue figlie, la primogenita Mariannina (demente) e la secondogenita Caterina Lupis, nate dal primo matrimonio con Cecilia de Gemmis della città di Terlizzi.
..... Il 29 gennaio 1813 Michele di Francesco Lioy di Terlizzi promise di sposare Caterina del fu Pietro Lupis.
..... Nei giorni 10, 11, 12 e 13 febbraio del 1813, fu eseguito l’inventario dei beni appartenuti al defunto Pietro Lupis e quelli sottoposti alla chiesa del Purgatorio e alle cappelle di Sant’ Andrea e di Sant’ Orsola. Tra i beni ritrovati in casa del defunto c’ erano trentotto quadri e quadretti. L’ elenco ci fa sapere che cosa raffiguravano ovvero: la Testa sudaria, la Madonna della Seggiola, la Madonna della Grazia, Storia del Tasso, Santa Maria Addolorata, il ritratto del sagrista Vespasiano Lupis, i Santi Martiri, San Filippo Nero, David, San Gaetano, la morte di San Giuseppe, Accademia, i Tre Angeli, la Caduta degli Angeli, Accademia antica,
la Madonna dell’Assunta, San Andrea Avellino, la Madonna Addolorata con Cristo morto, i Martiri di Santa Marta, l ’Epifania, Santa Maria Maddalena, (i cinque quadri) li Misteri della Passione, Santa Scolastica e il Salvator (Mundi). Tutti i quadri furono valutati dal pittore Michelangelo del fu Giuseppe Capotorto.
..... L’ 8 maggio del 1813 le sorelle Marianna (demente) e Caterina Lupis si divisero i beni ereditati dal defunto padre.
..... La chiesa del Purgatorio fu visitata in diverse occasioni da altri vescovi: il 10 dicembre del 1821 da monsignor Filippo del Giudice Caracciolo; il 2 maggio del 1840 da monsignor Giovanni Costantino; il 17 marzo 1854 da monsignor Nicola Maria Guida; il 14 marzo 1892 da monsignor Pasquale Corrado.
..... Il 9 dicembre del 1827 morì il barone Carlo Tortora, marito di Mariantonia Ramirez. Lateralmente al suo altare fu collocata la seguente epigrafe:
..... La legge del 15 marzo 1807, nr. 66, «con cui si aboliscono le sostituzioni fedecommessarie» stabilì che «le sostituzioni fedecommessarie di qualunque natura sono abolite, ed i beni a quelle soggetti saranno goduti come beni liberi dagli attuali gravati [intendi: possessori], ...». La legge del seguente 18 giugno, nr. 161, stabilì che nell’ abolizione dei fideicommessi rientravano anche «legati pij, cappellanie laicali ...». Ciò consentì alla famiglia Lupis di fare propri alcuni beni giàsottoposti al legato pio della chiesa del Purgatorio.
..... Il 14 settembre 1811 morì, senza alcun testamento, l’ abate Nicolò Antonio Lupis. Il seguente 7 ottobre, Pietro Lupis nominò per rettore della cappellania di S. Maria Consolatrice degli Afflitti il canonico Ignazio di Lonardo Pansini. Il Tribunale di Prima Istanza di Trani, con sentenza del 16 novembre 1811, dichiarò a favore di Pietro Lupis la spettanza del legato pio e di sua proprietà i beni ad esso annessi.
..... Il 15 novembre 1812 morì Pietro Lupis. Per testamento del 10 novembre 1812, rogato dal notaio Michele Minutillo, nominò eredi le sue figlie, la primogenita Mariannina (demente) e la secondogenita Caterina Lupis, nate dal primo matrimonio con Cecilia de Gemmis della città di Terlizzi.
..... Il 29 gennaio 1813 Michele di Francesco Lioy di Terlizzi promise di sposare Caterina del fu Pietro Lupis.
..... Nei giorni 10, 11, 12 e 13 febbraio del 1813, fu eseguito l’inventario dei beni appartenuti al defunto Pietro Lupis e quelli sottoposti alla chiesa del Purgatorio e alle cappelle di Sant’ Andrea e di Sant’ Orsola. Tra i beni ritrovati in casa del defunto c’ erano trentotto quadri e quadretti. L’ elenco ci fa sapere che cosa raffiguravano ovvero: la Testa sudaria, la Madonna della Seggiola, la Madonna della Grazia, Storia del Tasso, Santa Maria Addolorata, il ritratto del sagrista Vespasiano Lupis, i Santi Martiri, San Filippo Nero, David, San Gaetano, la morte di San Giuseppe, Accademia, i Tre Angeli, la Caduta degli Angeli, Accademia antica,
la Madonna dell’Assunta, San Andrea Avellino, la Madonna Addolorata con Cristo morto, i Martiri di Santa Marta, l ’Epifania, Santa Maria Maddalena, (i cinque quadri) li Misteri della Passione, Santa Scolastica e il Salvator (Mundi). Tutti i quadri furono valutati dal pittore Michelangelo del fu Giuseppe Capotorto.
..... L’ 8 maggio del 1813 le sorelle Marianna (demente) e Caterina Lupis si divisero i beni ereditati dal defunto padre.
..... La chiesa del Purgatorio fu visitata in diverse occasioni da altri vescovi: il 10 dicembre del 1821 da monsignor Filippo del Giudice Caracciolo; il 2 maggio del 1840 da monsignor Giovanni Costantino; il 17 marzo 1854 da monsignor Nicola Maria Guida; il 14 marzo 1892 da monsignor Pasquale Corrado.
..... Il 9 dicembre del 1827 morì il barone Carlo Tortora, marito di Mariantonia Ramirez. Lateralmente al suo altare fu collocata la seguente epigrafe:
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D(eo) O(ptimo) M(aximo) / BARO(ne) CAROLUS TORTORA / AEMILI BELVEDERE BARONIS / AC DRUSILLAE / P. COMITIBUS MANGILLI BERGAMATIBUS PATRICIS / FILIUS / VIR PIETATE PRUDENTIA PROBITATE / HAUD ULLI SECUNDUS / CUIT … LAUS DECUS ET LUMEN HONESTAS LITTERARUM NON INGLORIUS GENIO / AMICORUM AMANTISS(ima) ET AMATISS(ima) / QUOD GRAVITATEM CUM SINGULARI COMITATE / URBAVITATE AMABILITATE OPTIME CONIUNXIT / SINGILATIM DEMIRANDUS / QUEM … CIVITATIS HONORIBUS ET OPEROSIS ONERIBUS / ET … GILLIMIS O … EX SUUS DECORAVIT / IUNVERSAE APULIAE VECTIGALIUM ADMINISTER / FUIT INTEGERRIMUS / …. IN HOC SARCOPHAGO / MISERRUM PACES / TU / QUOD FAS EST HOC TEMPLUM ADIRE / DIC(ere) OBIIT / S(it) T(ibi) T(erra) L(evis) / VIXIT ANN(is) LXXIV / QUO DIE GENETIACLUM / EO ADAMUSSIM NENIAE SUNT CANTATE / OB(iit) V ID(us) D(ecembris) MDCCCXXVII / BARO AEMILIUS TORTORA BRAYDA / PATRIS MORTEM CEU TURTUR GEMEBENDA / LACRUMANS / PATRI SUO KARISS(imo) INDULGENTISS( imo) INCOMPARABILI / HUNC LAPIDEM MONUMENTI CONTRA VOTUM / P(onendum) C(uravit) / VALE VII MI PATER / PATER MI DELICIUM MEUM FUCIMENTUM MEUM VALE / HEU LICET MORTUUS AETERNUM MIHI VIVES / VALE
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Il barone Carlo Tortora figlio di Emilio Tortora, barone di Belvedere, e di Drusilla dei patrizi Mangilli dei comiti bergamaschi, uomo di pietà, prudenza, nobiltà, non secondo a nessuno la cui austerità e decoro, luce d’onestà, famoso per la conoscenza della letteratura, amante e amatissimo dagli amici. E ciò che la malattia congiunse amabilmente e ottimamente con singolare affabilità da essere ammirata la morte privò separatamente. La città con onori ed oneri operosi decorò con i suoi soldi il monumento. Amministratore delle imposte della intera Puglia fu integerrimo. Questo sarcofago dove tu troverai la pace delle miserie umane, tu onesto facesti questo tempio. Morì in dicembre. Visse 74 anni, nel giorno del suo compleanno sono cantate nenie a lui che le amava moltissimo. Morì il 9 dicembre del 1827. Il barone Emilio Tortora Brayda pose questa lapide ed il monumento contro il desiderio del padre, indulgentissimo, incomparabile. Salutando il padre: padre mio, mia delizia, mia forza di volontà addio. Ahimè mi sia consentito vivere in eterno con il padre morto. Addio).
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..... Il 27 marzo del 1835 morì il canonico don Ignazio Pansini, rettore della chiesa del Purgatorio. Il 26 luglio dello stesso anno, donna Caterina Lupis, autorizzata dal marito Michele Lioy, tanto nel proprio nome che quale rappresentante, e tutrice di sua sorella demente donna Marianna, nominò «per Sagrestano, ossia Rettore del Legato Pio Laicale alla sua famiglia appartenente … il già chierico fin dai quindici marzo dello scorso Anno Mille Ottocento Trentaquattro Illustre Don Francesco Lioy Lupis suo Figlio legittimo e naturale, … e che attualmente rattrovasi nel Venerabile Seminario di Molfetta in educazione ad oggetto d’ incaminarsi pel Sacerdozio.» e Vice Sagrestano, ossia Vice Rettore il sacerdote Domenico Rotondo.
..... Il 3 settembre del 1851, il nobile Francesco Lioy Lupis dichiarò «nullo, e come non mai avvenuto in tutto il suo contenuto l’ Istrumento per Noi Notaro redatto nel di Ventisei Luglio Mille Ottocento Trentacinque» e consentì a sua madre di procedere alla nomina del nuovo Rettore nella persona di suo fratello don Gaetano Lioy Lupis «Accolito che già trovasi ordinato fin dai Ventinove Maggio dell’ Anno Mille Ottocento Quarantasette … perché costui ascenda al Suddiaconato, ed agli altri Ordini Superiori».
..... Il 3 settembre del 1851, il nobile Francesco Lioy Lupis dichiarò «nullo, e come non mai avvenuto in tutto il suo contenuto l’ Istrumento per Noi Notaro redatto nel di Ventisei Luglio Mille Ottocento Trentacinque» e consentì a sua madre di procedere alla nomina del nuovo Rettore nella persona di suo fratello don Gaetano Lioy Lupis «Accolito che già trovasi ordinato fin dai Ventinove Maggio dell’ Anno Mille Ottocento Quarantasette … perché costui ascenda al Suddiaconato, ed agli altri Ordini Superiori».
..... Il sacerdote Gaetano Lioy Lupis fu rettore della chiesa delle Anime del Purgatorio sino al 14 novembre 1920.
..... Nel 1867, Gaetano Lioy Lupis commissionò il restauro del locale adibito a sagrestia. In ricordo di tale opera fu collocata una lapide commemorativa:
..... Nel 1867, Gaetano Lioy Lupis commissionò il restauro del locale adibito a sagrestia. In ricordo di tale opera fu collocata una lapide commemorativa:
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SACRARIUM HOC / VETUSTATE PAENE INDECORUM / CAIETANUS LIOY LUPIS / ECCLESIAE HUIUS RECTOR BENEMERENTISSIMUS AVITAE MUNIFICENTIAE SECTATOR / IMPENSE EXPOLIVIT EXORNAVIT / ANNO 1867 / *********** / EGREGIE OPTUME FACTUM / SIS FELIX / SACERDOTES INSERVIENTES / EIUS OPERIS ERGO / HOC TIBI MONIMENTUM PONUNT
(traduzione: Gaetano Lioy Lupis rettore benemerito della sua chiesa, seguace della magnificenza degli avi, pulì, abbellì con cura questo sacrario pressoché indecoroso per la vetustà. I sacerdoti sottoposti erigono questo monumento fatto egregiamente e ottimamente utile anche per te in ricordo della tua opera).
..... Nel 1875, Gaetano Lioy Lupis fece spostare il monumento sepolcrale del fondatore Vespasiano Volpicella. Tale spostamento avvenne dal pavimento, a poca distanza dall’ingresso, alla parete laterale sinistra dello stesso (ingresso). Al posto del vecchio sepolcro, una
volta sostituito il pavimento, fu collocata una lapide con la seguente iscrizione:
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VESPASIANI VULPICELLA / REQUIES TEMPLUM / TUMULUS. VERO. … ARAM. MAXIMAM / NOVO. PAVIMENTU. LAPIDE. STRATO / RECTORE. CAIETANO. LIOY LUPIS. CURANTE / TRANSLATUS. ANN(o) MDCCCLXXV.
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Nel 1877, fu collocato l’organo e la cantoria abbellita di nuove suppellettili, come conferma l’ iscrizione collocata sulla sinistra dell’entrata:
Nel 1877, fu collocato l’organo e la cantoria abbellita di nuove suppellettili, come conferma l’ iscrizione collocata sulla sinistra dell’entrata:
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D(eo) O(ptimo) M(aximo) AETERNO / CAETANUS LIOY LUPIS RECTOR / REDDITIBUS CURA IMPENSIORE AUCTIS / MISSARUM NUMERUM ET STIPEM AMPLIFICAVIT / PORRO SIBI SOLI NIHIL DIVINAE DOMUI PARCENS / OMNIGENA SUPELLECTILE / ORGANO ET ORCHESTRA AB INTEGRO NOVIS / FACILIQUE AD ILLUD ASCENSU PATEFACTO / ECCLESIAM / ELEGANTIA MAXIMA INSTRUXIT DECORAVIT P(osuit) ANNO MDCCCLXXVII
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D(eo) O(ptimo) M(aximo) AETERNO / CAETANUS LIOY LUPIS RECTOR / REDDITIBUS CURA IMPENSIORE AUCTIS / MISSARUM NUMERUM ET STIPEM AMPLIFICAVIT / PORRO SIBI SOLI NIHIL DIVINAE DOMUI PARCENS / OMNIGENA SUPELLECTILE / ORGANO ET ORCHESTRA AB INTEGRO NOVIS / FACILIQUE AD ILLUD ASCENSU PATEFACTO / ECCLESIAM / ELEGANTIA MAXIMA INSTRUXIT DECORAVIT P(osuit) ANNO MDCCCLXXVII
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(traduzione: A Dio Ottimo e Massimo. Il rettore Gaetano Lioy Lupis ampliò l’ offerta e il numero delle messe con diligente cura per aumento di redditi e in avvenire per sé stesso non percependo nulla dalla divina casa. Allestì e decorò questa chiesa con eleganza massima e con suppellettili di vario genere, con organo e orchestra integralmente nuove e agevoli. Pose nell’anno 1877).
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..... Nel 1887 furono restaurati i locali adiacenti alla chiesa del Purgatorio, in particolare furono restaurati quelli sul lato di mezzogiorno, come recita l’ epigrafe incastonata sulla stessa facciata:
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HAS HÆDES / SEXTO CALENDAS SEPTEMBRIS / NOCTIS SILENTIO. FERE. MEDIO. VERTENTE. / TERRÆ INSULTANTIS. MOTU. PENE. DIRUTAS. / INSEQUENTI. ANNO. MDCCCLXXXVII. / EQUES. LIOY LUPIS. ECCLESIÆ RECTOR. / REÆDIFICAVIT
(traduzione: Queste case, crollate nel silenzio della notte del 27 agosto, nel seguente anno 1887 il cavaliere Lioy Lupis, rettore della chiesa, riedificò).
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(traduzione: Queste case, crollate nel silenzio della notte del 27 agosto, nel seguente anno 1887 il cavaliere Lioy Lupis, rettore della chiesa, riedificò).
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- Il testo è a cura di Corrado Pisani.